- Lunghezza
- 24.40 km
- Tempo
- 5 ore 30 minuti
- Tappa
- 1 / 5
- Quota massima
- 2097 m
- Dislivello salita
- 405 m
- Dislivello discesa
- 1995 m
- Difficoltà
- Escursionistico
- Indice itinerario
- No
Informazioni
Punto di partenza
LANSLEBOURG
PLAN DES FOINTAINETTES
LANSLEOURG
Italia
Punto di arrivo
CATTEDRALE DI SAN GIUSTO
PIAZZA SAVOIA
10059 SUSA TO
Italia
Come arrivare
Il colle è raggiungibile con servizio NCC da Susa.
Susa raggiungibile in bus o treno con servizio SFM3 Torino Bardonecchia
Descrizione
TAPPA 01
Valicato il Colle del Moncenisio e lasciati alle spalle il lago i tornanti della Gran Scala e la Piana di San Nicolao, dopo i resti della galleria della ferrovia Fell, al ricovero 4 si imbocca la secolare Strada Reale, mulattiera che conduce al caratteristico borgo alpino di Moncenisio. Noto in passato come Ferrera, si sviluppò grazie al ruolo strategico di tappa obbligata lungo la via: il percorso ecomuseale e la Parrocchiale di San Giorgio permettono di approfondire la sua storia al servizio del colle. Poco a valle riprende la Strada Reale, che scende sino a Novalesa: qui il paesaggio boschivo della Val Cenischia si apre in alcuni tratti alle splendide gorge e alle cascate del torrente omonimo. Percorrendo la Via Maestra, dalla caratteristica lastricatura, si osservano le testimonianze del suo storico passato di luogo di sosta e transito verso il Colle del Moncenisio: l’architettura interna e gli affreschi degli stemmi araldici delle antiche locande; la Parrocchiale di Santo Stefano, con la sua ricca collezione di tele donate da Napoleone e il capolavoro di oreficeria dell’Urna di Sant’Eldrado; il Museo di Arte Religiosa Alpina e il Museo Etnografico di Vita Montana. Superato l’abitato si prende la deviazione a destra per l’Abbazia di Novalesa, titolata ai SS. Pietro e Andrea, tra le più antiche fondazioni monastiche benedettine dell’arco alpino (726 d.C.): nel suo parco sorgono alcune cappelle campestri di rara bellezza come la Cappella di Sant’Eldrado (XII sec.), mentre parte del complesso abbaziale è sede del Museo Archeologico. Dall’Abbazia si percorre un bel sentiero a mezza costa che dopo circa 800 m scende per ripidi tornanti verso la piana sottostante, raggiunta la quale prosegue a dx in direzione Venaus, con la sua neogotica Parrocchiale di San Biagio. Il borgo è noto per la tradizionale Danze delle Spade e degli Spadonari, che si svolge a febbraio e affonda le radici in tradizioni pre-cristiane: il copricapo adorno di coloratissimi fiori e la gestualità sono legati ai riti invernali per propiziare la primavera. Una piacevole strada secondaria delimitata da muretti a secco attraversa prati e vigne sino alla frazione San Giuseppe di Mompantero, ai piedi del monte Rocciamelone. L’abitato di Mompantero è dominato dal moderno Santuario della Madonna del Rocciamelone, sorto nei pressi dell’antica mulattiera che conduce alla vetta sacra per eccellenza della Valle di Susa (3538 m): venerata sin dall’epoca celtica, nel 1358 fu raggiunta dall’astigiano Bonifacio Roero che vi collocò il prezioso Trittico del Rocciamelone, mentre nel 1899 venne issata sulla cima una statua bronzea della Vergine. Da San Giuseppe una strada secondaria carrozzabile conduce in località Passeggeri, poco a monte di Susa, convergendo su quella proveniente dal Monginevro ed entrando nella storica Piazza Savoia. La città, ricca di testimonianze romane e medioevali, sorse alla confluenza dei due assi stradali che conducevano da un lato ai colli più importanti verso la Francia, dall’altro verso Torino: la sua posizione strategica fece sì che sin dall’antichità diventasse un punto di riferimento per l’intera valle. La storia millenaria di Susa si ripercorre attraverso importanti vestigia quali l’Arco di Augusto, l’arena romana, la cinta muraria, la Porta Savoia, gli scavi archeologici e il Castello, residenza della contessa Adelaide di Torino, moglie di Oddone di Savoia-Moriana. La Cattedrale di San Giusto e l’imponente torre campanaria dalla slanciata cuspide ottagonale sono frutto di un complesso architettonico stratificato nel tempo, dal 1029 - anno di fondazione dell’abbazia benedettina - agli interventi gotici e neogotici tra il XIII e il XIX sec.: le campagne decorative si rivelano all’esterno, come L’entrata di Cristo in Gerusalemme (XV sec., attribuita ai Serra di Pinerolo) e i Medaglioni dei Santi e profeti; preziose tele, ricchi altari e il coro ligneo trecentesco arricchiscono gli interni. A poca distanza sorgeva il Priorato di Santa Maria Maggiore, una delle domus elemosinarie ed ospitale medioevale della città, di cui rimane il campanile romanico; altra testimonianza del patrimonio religioso segusino sono inoltre la Chiesa e il Convento di San Francesco, fondato secondo tradizione dallo stesso Francesco d’Assisi in occasione del suo passaggio nel 1214. Sulla sponda sinistra della Dora Riparia, infine, sorge la barocca Chiesa della Madonna della Pace, o Chiesa del Ponte presso cui il Museo Diocesano di Arte Sacra con importanti collezioni raccontano la storia religiosa delle comunità valsusine attraverso oggetti sacri come il Tesoro della Cattedrale di San Giusto, il Tesoro della Chiesa del Ponte, le Oreficerie, la Statuaria e i Tessili. Da visitare con l’ingresso del museo con la medioevale strada selciata.
Periodo consigliato
Accessibile ai disabili
Punti di interesse
NOVALESA
Abbazia benedettina dei SS. Pietro e Andrea. L’abbazia di Novalesa fu fondata nel 726 e fu uno dei fari della cultura in età carolingia. La cappella di Sant’Eldrado presenta uno splendido ciclo affrescato romanico, datato al 1095/96. Dal 2009 il complesso ospita anche un Museo Archeologico Museo archeologico dell’Abbazia benedettina dei SS. Pietro e Andrea. Presso il Museo Archeologico dell’Abbazia sono esposti reperti emersi nel corso degli scavi e delle indagini archeologiche compiuti tra il 1978 e il 2008. Collocato nell’area del portico del chiostro dei novizi e nell’antico refettorio abbaziale, raccoglie al proprio interno elementi lapidei, ceramici, vitrei e ad affresco datati dal I sec. d.C. fino all’epoca rinascimentale.
SUSA Castello di Susa - Museo Civico Città di Susa Il castello di Adelaide ospita il percorso archeologico del praetorium romano scoperto durante gli ultimi interventi di restauro e apre al pubblico le sale che raccontano la storia di Susa e della sua Valle attraverso i secoli.
Chiesa Cattedrale di San Giusto: Fondata come Basilica nel 1027, divenne in seguito chiesa abbaziale di un monastero benedettino. Nel 1772 è diventata cattedrale della Diocesi di Susa. Sulle facciate esterne sono conservati alcuni affreschi di metà Quattrocento. L’edificio si sviluppa secondo un impianto a tre navate coperte da volte a crociera. In anni recenti è stata rinvenuta la cripta romanica sotto l’altare maggiore, per la quale sono in corso gli scavi archeologici per il recupero.
Museo di arte religiosa alpina: Il Museo di Arte Religiosa Alpina di Novalesa comprende la cappella del SS. Sacramento e la parrocchiale di Santo Stefano, che ospita dipinti delle scuole di Rubens, Caravaggio e Daniele da Volterra, oltre ad un dipinto di François Le Moyne e all’urna reliquiario di Sant’Eldrado, datata al XII secolo.
Museo Diocesano di Arte Sacra: Il Museo Diocesano di Arte Sacra è la sede centrale e punto di coordinamento del Sistema Museale Diocesano di Susa. Le sue collezioni espongono opere d’arte datate tra il VI e il XIX secolo, appartenenti al Tesoro della Cattedrale di San Giusto, alla Chiesa del Ponte e a varie parrocchie della Diocesi.
MONCENISIO, Ferrera Ecomuseo “Le terre al Confine”: L’ecomuseo “Le Terre al Confine” illustra la vita quotidiana e l’ambiente della Val Cenischia e del Moncenisio. Il percorso ecomuseale comprende il forno comune, il lavatoio, il mulino, le meridiane.
Dettagli
Profilo altimetrico
Dati tecnici
- Codice
- VFV
- Classificazione
- Regionale
- ATL di riferimento
- ATL Turismo Torino e Provincia
- Logo infrastruttura
- Copertura cellulare
Buona
- Nazione
- Italia
- Regione
- Piemonte
- Provincia
- Torino
- Altre informazioni/Link
- Interesse devozionale
- Sì
L'abbazia di Novalesa ha ricoperto un ruolo importante quale abbazia di strada che nasce in epoca carolingia con una funzione anche di espressione del potere carolingio. La devozione a Santo Stefano, attuale titolare della parrocchiale di Novalesa, si deve alla donazione delle pietra della lapidazione da parte di Carlo Magno. Un riconoscimento per il ruolo dell' avamposto privilegiato per l'avanzata dei Franchi verso l'Italia.
LIl monastero è dedicato ai santi Pietro e Andrea e i monaci seguivano una “regula mixta” (di San Colombano e di san Benedetto). Proprio da Novalesa, dove fu abate dall’817, Benedetto d’Aniane cominciò l’opera di unificazione dei monasteri dell’impero imponendo la regola benedettina su richiesta di Ludovico il Pio. Questo fa della Novalesa il centro propulsore dell’inizio dell’era benedettina che segnerà il medioevo. Sotto Eldrado, che fu abate della Novalesa del 820 al 845, la comunità conobbe il momento di maggiore fioritura spirituale. La cappella a lui dedicata segnala la diffusa devozione di quest'area transalpina al monaco che come san Francesco qualche secolo dopo, fece voto di povertà per dedicarsi ai poveri. Devozione sentita ancora oggi con la tradizionale processione dalla parrocchiale di Santo Stefano alla cappella di S.Eldrado in abbazia.
La cappella di S.Eldrado accoglie anche gli affreschi dedicati a san Nicola di Bari a testimonianza della circolarità di reliquie (conservate nell'urna di sant'Eldrado) e devozioni lungo la Via Francigena.
- Interesse storico
- Sì
La fondazione dell'abbazia di Novalesa il 30 Gennaio 726 rientra tra le dinamiche di governo dell'area di strada della Valle di Susa e del Colle del Moncenisio, prima con la fondazione franca e l'egemonia carolingia che vide anche la fondazione dell'ospizio del Moncenisio, e infine con la progressiva strutturazione della via Francigena con i Savoia che fecero del valico il percorso più sicuro e meglio attrezzato dell'arco alpino.
La fondazione dell'abbazia di San Giusto a Susa nel 1029 va a rafforzare l'egemonia sabauda proiettata verso Torino per il controllo della strada e dei territori lungo la strada di Francia, con la consapevolezza di due rami paralleli di fondovalle.
- Ultima data di aggiornamento
- 30/01/2025
Altre info
Strutture ricettive
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