Terminato il percorso della tappa 3 Rocchetta – Cortiglione, possiamo proseguire, lungo il percorso che ci conduce all’importante geosito locale. Attraversiamo quindi l’abitato di Cortiglione, proseguendo sino ad arrivare ad uno degli elementi caratterizzanti l’intero itinerario DAL FIUME ALLA COLLINA, ovvero il geosito di Cortiglione.
Qui infatti possiamo trovare uno strato fossilifero ben visibile nella parte inferiore dell'affioramento è denominato livello a "Glycymeris insubrica".
I fossili sono per la maggior parte autoctoni (cioè vissuti, morti e fossilizzati in posto) e rappresentano una paleocomunità sviluppata su fondali sabbioso-fangosi di limitata profondità (20-25 m). Appena al di sopra del precedente livello è molto evidente uno strato molto concentrato denominato livello a "Isognomon maxillatus", mollusco dalla caratteristica cerniera scanalata e dal guscio squamoso e madreperlaceo. Questo strato è molto importante perché è stato datato con metodi scientifici intorno ai 3,3 milioni di anni fa ed essendo molto diffuso nell'Astigiano permette di sapere, quando lo si ritrova, che si è in corrispondenza di questa età.
Altri molluschi rinvenuti in questo sito, di estremo interesse per la loro rarità, sono le ostriche perlifere. In questo affioramento è possibile apprezzare una peculiarità: i due livelli a "Glycymeris insubrica" e a "Isognomon maxillatus", in genere distanziati in senso verticale di qualche metro, in questo caso sono quasi a contatto. Oltre ai molluschi fossili sono stati ritrovati i denti di diverse specie di squali che popolavano l'antico mare e rappresentano per la varietà un caso raro nel Pliocene piemontese.