Abbazia dei santi nazario e celso

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    Informazioni

    Via Barbavara 5
    28060 San Nazzaro Sesia NO
    Italia

    Descrizione

    Riprando, vescovo di Novara, membro della famiglia dei signori di Biandrate, fonda l’abbazia tra il 1039 ed il 1053 sui resti di un antico complesso benedettino. Nel corso del Duecento, a causa della posizione strategica dell’edificio, il complesso viene fortificato una prima volta e si impone a lungo come centro di ricchezza materiale e spirituale. Agli inizi del XV secolo si edifica un ricetto per proteggere i contadini dalle scorrerie dei briganti, mentre l’abate Antonio Barbavara (1429-67), durante il suo lungo mandato, provvede a dare nuovo impulso all’abbazia ricostruendola quasi totalmente sulla planimetria originaria, e conferendo al complesso caratteristiche gotiche. Soltanto il campanile e il quadriportico non vengono toccati dall’intervento. Barbavara fa anche costruire un palazzo signorile per ricevere ospiti illustri, tra i quali spicca Galeazzo Maria Sforza. Alla sua morte, l’abbazia decade gradualmente, cadendo in commenda già nel 1497 e nel 1801, soppressa, viene venduta ai fratelli Isnard che la utilizzano come cascina. Quando nei primi anni del Novecento si risveglia l’interesse della Chiesa per il complesso monastico, gli edifici sono riscattati da alcuni parroci, i quali sin dal 1958 avviano lavori di restauro. Oggi l’abbazia fortificata si presenta con un quadriportico a due piani (XI secolo) che precede la chiesa a pianta longitudinale divisa in tre navate. La facciata, decorata con formelle in cotto, fa da cornice a un finestrone circolare che termina con tre pinnacoli di mattoni sormontati da croci. Il chiostro, assegnabile integralmente al XV secolo, benché di impianto più antico, conserva sulle pareti del registro inferiore i resti di un ciclo di affreschi sulla vita di San Benedetto. Per la costruzione della torre campanaria, possente, risalente alla fase più antica del complesso, sono stati utilizzati ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, alternati a mattoni e pietre di reimpiego provenienti da edifici e tombe romane.

    Accessibile ai disabili

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