Informazioni
Corso Francia 349
10093 Collegno TO
Italia
Il Villaggio Leumann fu realizzato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento come zona residenziale connessa alla struttura produttiva dell’omonimo cotonificio – una delle manifatture più importanti del Piemonte – con lo scopo di concentrare la mano d’opera disponibile sul territorio. In un’area delimitata, produzione, abitazioni, istituzioni sociali e previdenziali, strutture ricreative si integravano a costituire un meccanismo funzionale e autosufficiente. In quanto espressione del filantropismo imprenditoriale del XIX secolo, il Villaggio rappresentò un segno di grande attenzione ai bisogni delle famiglie, costituì la realizzazione di condizioni di vita privilegiate per l’epoca in cui fu costruito e resta un organismo di straordinario interesse storico – culturale ed architettonico. Sorto per iniziativa dell’imprenditore svizzero Napoleone Leumann, rappresenta un vero e proprio “gioiello” architettonico nell’ambito del panorama dei numerosi villaggi operai sorti in Europa, soprattutto nella seconda metà del secolo XIX. Il villaggio fu in parte progettato dall’ingegnere Pietro Fenoglio, uno dei massimi esponenti dello stile Liberty a Torino, mentre lo stabilimento è un esempio di architettura industriale di severa impostazione ottocentesca. Gli edifici abitativi, così come l’ingresso allo storico opificio presentano una chiara ispirazione Liberty. Nel villaggio attorno alle case per i dipendenti vennero costituiti i servizi primari: La Scuola Elementare, la Palestra, (ancora in uso), l’Asilo (oggi sede dell’Ecomuseo), il Negozio Alimentare, realizzato per i dipendenti nel quale si facevano acquisti utilizzando una moneta creata appositamente e oggi sede di Laboratori “Il Filo racconta”. La Chiesa di Santa Elisabetta, voluta dal Napoleone Leumann per i suoi dipendenti nonostante la sua fede protestante e attualmente è ancora in uso. Il Teatro e i Circoli sportivi (oggi trasformati in abitazioni), i Bagni pubblici (ora sede del Circolo anziani), l’Ambulatorio Medico, a lato dell’Opificio attualmente attività commerciale. Il Convitto per le operaie costruito per ospitare le ragazze da 13 a 20 anni che lavoravano nello stabilimento, che essendo residente in provincia ed anche in altre Regioni non avevano la possibilità di rientrare a casa a fine turno; il Convitto era gestito da suore cattoliche e al suo interno era presente la scuola della buona massaia nella quale venivano tenuti corsi di cucina, cucito, rammendo ed economia domestica. Attualmente ospita la Biblioteca civica. La Stazionetta Leumann, situata davanti all’ingresso dell’Opificio era la fermata di un trenino a scartamento ridotto che partiva da Torino e arrivava a Rivoli. A fine 800 Napoleone Leumann fece costruire a sue spese un acquedotto allo scopo di fornire acqua corrente alle case del Villaggio e al quale si collegarono poco alla volta tutte le abitazioni della comunità. Il Villaggio Leumann, complesso produttivo e residenziale è una testimonianza notevole di archeologia industriale, insieme a Crespi di Capriate d’Adda presso Bergamo e a Rossi di Schio, in provincia di Vicenza, la Borgata Leumann, in Italia, è uno degli esempi più significativi che ha mantenuto la sua integrità di villaggio operaio ottocentesco, non soltanto dal punto di vista urbanistico e architettonico, ma anche sotto il profilo storico e sociale.
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