Per visitare il bosco il periodo estivo è il più agevole; in autunno si gode del magnifico foliage dei lariceti che virano al giallo e poi all'arancio prima di pedere gli aghi. I rifugi sono aperti in estate, a fine inverno e in primavera nei fine settimana per accogliere gli escursionisti in ciaspole e gli scialpinisti, fatto salvo il periodo di pericolo per valanghe in cui non si deve accedere.
L’accesso è consentito anche ai cani purché siano mantenuti sotto stretto controllo dai proprietari per evitare il disturbo alla fauna. Il campeggio è consentito, come da normativa regionale, per un massimo di 48 ore nello stesso sito, salvo che sulle torbiere alpine.
Accesso libero con parcheggi presso la frazione San Domenico; si segue a piedi la stretta e ardita pista chiusa al traffico privato che risale la soglia glaciale attraversando dapprima un lariceto, poi allo scoperto fino a sbucare dopo circa 1 ora sulla magnifica piana di praterie pascolive dell'Alpe Veglia, dove vi sono vari fabbricati d'alpeggio e strutture ricettive, tra cui un rifugio del CAI.
Bosco vetusto potenziale. Vi sono vari gruppi di larici vetusti, a partire dal centro del pianoro di Veglia, poco distante dalla pista; altri si incontrano salendo al Pian du Scric, ed oltre verso il PIan Stelerign; alcuni esemplari sono cavi e carbonizzati all'interno per i fuochi accesi dagli antichi pastori. L'età stimata di questi patriarchi vegetali è di settecento anni e più. Un aspetto particolare è che non si tratta di alberi appartenenti a bandite storicamente conservati per la protezione dei fabbricati dalle valanghe, né sono radicati in luoghi remoti, ma furono deliberatamente conservati in zone di facile accesso.